Il Fara era molto apprezzato da abati, vescovi e signori che, in età medievale, si dedicavano alla coltura dei suoi vitigni non solo per fini liturgici, ma anche per assicurarsi una rendita indispensabile al sostentamento della comunità ecclesiastica attraverso la vendita del prodotto. Nonostante la base di Nebbiolo sia percentualmente inferiore rispetto ad altri vini della zona, il Fara è molto apprezzato dai consumatori, anche come prodotto da gustare in tempi più immediati, in funzione della sua freschezza e piacevolezza. È stato riconosciuto a D.O C. nel 1969.
Zona di produzione: comune di Fara Novarese e Briona, in provincia di Novara.
Vitigni: Nebbiolo (Spanna) dal 50% al 70%; Vespolina e Uva Rara, da sole o congiuntamente, max. 50%; altro numero sei idonea alla coltivazione in Piemonte max. 10%.
Colore: Rosso rubino.
Profumo: fine, intenso, piacevolmente gradevole.
Gusto: asciutto, sapido ed armonico.
Invecchiamento: minimo 22 mesi, di cui 12 in legno secondo il disciplinare. La tipologia "Riserva" richiede un periodo di invecchiamento più lungo: 34 mesi.
Temperatura di servizio: 16° - 18°.
Abbinamenti: Sabina preferibilmente con i piatti della cucina novarese (brasato di manzo, lombata di maiale, salsiccia).